Distaccata e altera, può sembrare difficile penetrare la sua solenne bellezza, vederla dentro l’ombra cogliendone l’ambivalenza, senza restare abbagliati dalla luce riflessa dal granito delle sue pareti. Scoprire questa città per proprio conto è la scelta ideale per chi vuole vedere dentro l’ombra: per chi sa dilatare, fin quasi a “perdere”, il tempo; per chi ama camminare senza un meta precisa, perché San Pietroburgo, o Piter per gli amici, si scopre a poco a poco, quasi per caso, agli sguardi pensosi, ripetuti e pigramente curiosi.
Il cuore di San Pietroburgo, appoggiato sulla Neva tra l’Ermitage e la Cattedrale di Sant’Isacco, è uno spazio di articolata monumentalità, non intaccabile nella sua imponenza e regola, di una bellezza senza tempo perché insensibile al tempo lineare ma solo a quello ciclico delle stagioni. Da qui si aprono a ventaglio sulla città tre grandi arterie stradali, tra cui il ‘mitico’ Nevskij Prospekt, il boulvard più trafficato e affollato della città.
Qui sembra concentrarsi l’animo dello scambio, del baratto, della vita caotica e affaristica della città, ma basta svoltare in una qualsiasi laterale per ritrovare il silenzio e per introdursi dentro al sistema dei percorsi parallelo e alternativo alla grande strada, in un susseguirsi di vicoli e cortili comunicanti.